Quando tuo figlio ha la febbre

luca

Per coronare degnamente la giornata, mancavano solo la febbre e la caghetta a Luca. Era il minimo che mi potevo aspettare.
Il vero dramma della malattia di un bimbo, non é la malattia in se, ma l’infinità di consigli e rimproveri che giungono alle stanche orecchie della mamma.
Spero di non essere l’unica a sperimentare tutte le volte questo supplizio che mi affligge dalla nascita di Luca.
Ogni volta che impugno il termometro per misurare la febbre al mio piccolo, immagino già le telefonate che dovrò sentire: “portalo all’ospedale”, “portalo dalla pediatra”, ” sei sicura che la tua pediatra capisca! Dovresti andare dal GranDottoron!” ecc.
Come comportarsi in questi casi? Ho provato a spiegare più volte che evitare di assumere inutilmente farmaci e soprattutto antibiotici é meglio, ho provato più volte ad annuire tacendo, ma la cosa che più mi fa pensare é che tutte le volte mi sento usurpata dal mio ruolo di madre e trattata come una inesperta imbecille!
Quanta fatica! Quanto nervoso! Quanta sofferenza deve patire una madre circondata da troppi parenti che regalano inutili consigli!
In questi pochissimi anni di esperienza come madre ho scoperto che se non avessi ascoltato mia madre sarei stata, per certi aspetti, migliore, meno stressata e più vicina alle reali necessità di mio figlio!
Se avessi solo ascoltato il mio cuore, anche quando Luca era piccolo, avrei fatto solo il suo bene e non passerei il tempo a rimpiangere si non averlo allattato per più tempo: “te ghe da dislatal” mi ripetevano troppo spesso le nonne, come se stessi commettendo un omicidio!
Ed ora che Luca non sta bene, già piovono consigli e sentenze (“in piscina faceva freddo”, “l’acqua era troppo bagnata”) e io mi sento oppressa e con la voglia di scappare lontano da qui, magari in un mondo più Uppico!
Buon notte!

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